domenica 23 ottobre 2011

LA DOTTRINA CATTOLICA SULL'ECUMENISMO - 1

«Vi è attualmente una curiosa contraffazione dell’apostolato; contraffazione che consiste nel fare come gli altri, nel pensare come gli altri, nel vivere come gli altri, allo scopo di stabilire un dialogo più fruttuoso; un tale metodo, molto evidentemente, non converte gli altri alla nostra fede, ma ci converte alla loro incredulità.
Noi dobbiamo gettare un ponte tra Cristo e il mondo non per attraversarlo noi, ma per aiutare gli altri a raggiungerLo. Non è abbandonando il Vangelo che si convertono gli uomini a Cristo.»

Ivan Gobry, Amour coniugal et fecondité



PREMESSA

Prima di analizzare l’ecumenismo, crediamo opportuno citare un passo estremamente interessante tratto dall’intervento di S.E. Mons. Grotti, servita, tenuto il 27 Ottobre 1963, durante una delle Sessioni del Concilio Vaticano II:

“ [...] L’ecumenismo consiste nel confessare o nel nascondere la verità? Il Concilio deve spiegare la dottrina cattolica o quella dei fratelli separati?
Nascondere la verità ci ferisce, e ferisce coloro che sono separati da noi. Ci ferisce, perché facciamo la figura di ipocriti; ferisce coloro che sono separati da noi, perché questo li fa apparire deboli e suscettibili di essere offesi dalla verità.
Professiamo la nostra fede apertamente! Siamo dottori di coloro che sono nella Chiesa, insegnando con chiarezza e non nascondendo la verità! [...] ”


Ecco cosa scrive Padre Garrigou Lagrange O.P., Professore di Teologia Dogmatica e Mistica alla Pontificia Università di San Tommaso di Roma, nell’opera Le tre età della vita interiore, LICE, Torino, 1949, vol. I, pag. 180 sg. nota 12, nell’ambito della trattazione della virtù di Carità:

“ [...] Esiste, infatti, una falsa carità, fatta d’indulgenza colpevole, di debolezza, come la dolcezza riprovevole di quelli che non urtano alcuno perché hanno paura di tutti. V’è anche una pretesa carità, fatta di sentimentalismo umanitario che cerca di farsi approvare da quella vera, e che spesso contamina con il suo contatto.
Uno dei principali conflitti dell’ora presente è quello che sorge tra la vera e la falsa carità. Questa fa pensare ai falsi cristi di cui parla il Vangelo; essi sono assai più pericolosi quando si occultano che quando si levano la maschera e si fanno conoscere per veri nemici della Chiesa. Optimi corruptio pessima, la peggiore corruzione è quella che intacca in noi ciò che v’è di migliore, la più elevata delle virtù teologiche. Il bene apparente che attira il peccatore è difatti tento più pericoloso quanto più è elevato il bene di cui è un simulacro. Tale è l’ideale dei pancristiani i quali cercano l’unione delle chiese a detrimento della fede che una tale unione suppone.
Se dunque per stoltezza o per viltà più o meno cosciente, quelli che dovrebbero rappresentare la vera carità approvano qua e là quello che contiene la falsa, ne può risultare un male incalcolabile, più grande talvolta di quello che farebbero dei persecutori dichiarati, coi quali è manifesto che non possiamo più avere niente in comune. [...] ”



I. NOZIONE

Viene definito ecumenismo il movimento religioso sorto all’inizio di questo secolo per iniziativa dei Protestanti, mirante all’unione delle diverse chiese cristiane, in modo da preparare una grande chiesa ecumenica, che superi tutte le divisioni dottrinali e disciplinari.
I promotori dell’ecumenismo, recentemente, sembrano voler estendere questo concetto a tutte le religioni, non solo monoteiste, ma anche politeiste, con l’intenzione di creare una sorta di religione universale basata sulla fratellanza tra i popoli.
L’ecumenismo, come tale, è inconciliabile con la dottrina cattolica, la quale insegna esservi già una sola vera ed unica Chiesa, nel cui ovile e sotto l’autorità del cui pastore tutti hanno la possibilità di trovare pienamente realizzate le parole di Cristo, “ut unum sint”.



II. RAGIONI DI INCONCILIABILITÀ CON LA DOTTRINA CATTOLICA

Le ragioni di inconciliabilità sono evidenti. L’ecumenismo infatti:

1. nega che vi sia una vera Chiesa, dotata delle note che la distinguono: l’unità e l’unicità, la santità, la cattolicità (universalità) e l’apostolicità
2. negando che vi sia una sola Chiesa, nega anche l’autorità del Supremo Pastore, Cristo, e del suo legittimo Vicario, il Papa
3. professando di voler superare le divisioni dottrinali, nega l’oggettiva verità dei dogmi e presume di poter fondare l’unità sull’errore e sull’eresia
4. riconoscendo pari dignità a tutte le “chiese”, pone di fatto la Chiesa di Cristo al livello delle sette; negando che essa sia istituzione divina, nega che sia governata e retta da Dio e che solo attraverso di essa gli uomini - ad eccezione di casi di ignoranza invincibile - possano conseguire la salvezza eterna
5. nelle sue forme più recenti, pone la Chiesa al livello delle religioni false ed idolatre, il Dio vero e santo al livello degli dei mendaci e delle forze della natura
6. implicitamente afferma che l’uomo può salvarsi al di fuori della vera Chiesa, aderendo ad una setta cristiana o alle superstizioni dei pagani e degli idolatri
7. nega la necessità dello zelo missionario della Chiesa e legittima gli omicidi e le stragi di missionari cattolici compiute dagli eretici e dai pagani in ogni parte del mondo
8. propugna la laicità dello stato, il relativismo e l’indifferentismo religioso, a danno della verità e a vantaggio dell’errore
9. è causa di vizi e di corruzione, poiché dove Cristo non regna, si annida il peccato, l’omicidio, l’inganno e lo scandalo verso i giusti.

Come si vede, l’ecumenismo così inteso non solo legittima l’eresia, l’apostasia, l’idolatria e tutti i peccati che ne scaturiscono, ma distrugge dalle fondamenta la fede cattolica, vanificando l’esistenza stessa della Chiesa. Non stupisce che esso stia tanto a cuore alla massoneria, che della Religione rivelata è principale ed acerrima oppositrice.
Se infatti si ammette - per assurdo - che la Chiesa vera ed unica non è pienamente realizzata nella Chiesa Cattolica, e che di conseguenza l’insegnamento del Magistero non è che una versione opinabile di una delle tante realtà presenti in seno al cristianesimo e addirittura al di fuori di esso, non si può più distinguere l’eresia dalla verità di fede, lo scisma dalla comunione, il vizio dalla virtù, la setta dalla sola Arca di salvezza che Dio ha stabilito nella sua Provvidenza.
E se si afferma ciò, ne consegue che la Chiesa ha da sempre insegnato come verità di fede delle pure opinioni, se non degli errori, e che quindi essa è fallibile nelle questioni relative alla salvezza eterna; se poi la Chiesa è fallibile, lo è anche Colui che ad essa ha promesso perpetua assistenza, cioè Dio. Da ciò la conclusione: le Sacre Scritture e la divina Tradizione sono prive di fondamento, quindi non ispirate da Dio ma semplice espressione di un modo di sentire il fenomeno religioso da parte degli uomini, né più né meno dei libri “sacri” delle altre religioni.
Da tutto ciò si comprende come l’ecumenismo altro non sia se non il frutto dell’errore protestante e delle sue dirette infiltrazioni in seno al mondo cattolico, prima di tutte il modernismo, somma di tutte le eresie, secondo la definizione di San Pio X (cfr. Enc. Pascendi).

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